29 maggio 2010

30 MAGGIO 2010
DOMENICA DI TUTTI I SANTI

TROPARI

Della Domenica: Ex ìpsus katìlthes o Efsplachnos, tafìn katedhèxo triìmeron, ìna imàs elefthèrosis ton pathòn: I zoì ke i Anàstasis imòn, Kìrie, dhòxa si.

Di tutti i Santi: Ton en òlo to kòsmo Martìron su, os porfìran ke vìsson, ta èmata i Ekklisìa su stolisamèni. Dhi’aftòn voà si, Christè o Theòs. To laò su tus iktirmùs su katàpempson, irìnin ti politìa su dhòrise, ke tes psichès imòn to mèga èleos.

Della titolare della Parrocchia: En ti ghennìsi tin parthenìan efìlaxas, en ti kimìsi ton kòsmon u katèlipes, Theotòke. Metèstis pros tin zoìn, Mìtir i-pàrchusa tis zoìs ke tes presvìes tes ses litrumèni ek thanàtu tas psichàs imòn.

Kontàkion: Os aparchàs tis fìseos to fiturgò tis ktìseos i ikumèni prosfèri si, Kìrie, tus theofòrus màrtiras. Tes aftòn ikesìes, en irìni vathìa, tin Ekklisìan su, tin politìan su dhià tis Theotòku sindìrison, polièlee.

EPISTOLA (Eb. 11,33-12,2)

Fratelli, tutti i Santi per fede conquistarono regni, esercitarono la giustizia, conseguirono le promesse, chiusero le fauci dei leoni, spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, trovarono forza dalla loro debolezza, divennero forti in guerra, respinsero invasioni di stranieri. Alcune donne riacquistarono per risurrezione i loro morti. Altri poi furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere una migliore risurrezione. Altri, infine, subirono scherni e flagelli, catene e prigionia. Furono lapidati, torturati, segati, furono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati – di loro il mondo non era degno! –, vaganti per i deserti, sui monti, tra le caverne e le spelonche della terra. Eppure, tutti costoro, pur avendo ricevuto per la loro fede una buona testimonianza, non conseguirono la promessa: Dio aveva in vista qualcosa di meglio per noi, perché essi non ottenessero la perfezione senza di noi. Anche noi dunque, circondati da un così gran nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede.

VANGELO (Mt. 10,32-33.37-38.19,27-30)

Disse il Signore ai suoi Discepoli: “Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli. Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me”. Allora Pietro prendendo la parola disse: “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?”. E Gesù disse loro: “In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi”.

KINONIKON

Agalliàsthe dhìkei en Kirìo tis evthèsi prèpi ènesis. Allilùia.

OPISTHAMVONOS

Tu ti glorifichi nelle volontà dei tuoi Santi, o Cristo Dio nostro, letizia degli Apostoli, gioia dei Profeti, costanza dei martiri, gaudio dei Santi e corona della tua Madre! Signore donaci la tua pace: guida e proteggi la nostra vita, affinché con la misericordia della tua bontà possiamo imitare i loro combattimenti e, resi a te accetti, conseguire a loro la futura beatitudine. Poiché tu sei la nostra santificazione, e noi rendiamo gloria a Te, Padre, Figlio e Spirito Santo, ora e sempre nei secoli dei secoli.

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