30 luglio 2010

LETTERA DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

A Sua Em. Rev.ma Mons. Tarcisio Card. Bertone
Segretario di Stato
00120 Città del Vaticano

A Sua Em. Mons. Leonardo Card. Sandri
Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali
00120 Città del Vaticano

A Sua Ecc. Rev.ma Mons. Francesco Pio Tamburrino
Arcivescovo Metropolita di Foggia
e Delegato Pontificio per l’Eparchia di Piana degli Albanesi
Via Oberdan 13
71121 Foggia

A Sua Ecc. Rev.ma Mons. Sotir Ferrara
Eparca di Piana degli Albanesi
Piazza San Nicola 1
90037 Piana degli Albanesi (PA)

A Mons. Maurizio Malvestiti
Sotto-Segretario della Congregazione per le Chiese Orientali
00120 Città del Vaticano

E p.c. Al Parroco Papàs Sepa Borzì
Parrocchia Maria SS. Assunta
Piazza Umberto I 49
90030 Palazzo Adriano (PA)


Eminenze ed Eccellenze Rev.me,
con profonda amarezza e rabbia apprendiamo la decisione del Delegato Pontificio Mons. Francesco Pio Tamburrino, circa il trasferimento del nostro Arciprete, Papàs Sepa Borzì dalla Parrocchia Greca di Palazzo Adriano a quella di Contessa Entellina. Ci chiediamo allora quale sia il motivo di questo trasferimento. È proprio questo il problema… non riusciamo a trovare una risposta giustificante tale scelta “folle e ingiusta”, anche perché secondo il dettato del Diritto Canonico un Parroco può essere trasferito o rimosso per gravi motivi pastorali o per motivi scandalosi, cosa che non risulta nell’operato e nell’agire di Papàs Sepa. La sua venuta nella nostra comunità viene vista e giudicata agli occhi di tutti come un segno di rinascita e di rinnovamento sia spirituale che materiale. Da subito (stiamo parlando dal 01 Settembre 2004) il Papàs si è impegnato a dare una nuova impronta alla Parrocchia, inserendosi attivamente e collaborando con dedizione a ricostruire quel rapporto interrottosi anni prima con i fedeli e con le varie realtà associative presenti nella Comunità. Dal punto di vista pastorale l’Arciprete ha prima ripristinato la celebrazione della Divina Liturgia nell’ora vespertina, venendo incontro alle esigenze dei fedeli, permettendo nello stesso tempo una maggiore e attiva partecipazione degli stessi alle ufficiature liturgiche.
Poi, grazie alla ristrutturazione della Chiesa di San Giovanni Battista ha introdotto la liturgia domenicale nella medesima Chiesa dando possibilità alle persone anziane dell’intero quartiere, impossibilitate a raggiungere la Chiesa Madre, di soddisfare il precetto festivo.
Sempre disponibile e pronto in qualsiasi circostanza ad ascoltare le problematiche dei fedeli che si rivolgono a lui come Padre Spirituale, trova sempre parole di conforto e di speranza ad ogni esigenza, visitando settimanalmente le persone inferme, anelanti di ricevere la Santa Eucarestia, portando, in silenzio e riservatezza, aiuti materiali ed economici a quelle persone bisognose, mettendo in atto le opere di misericordia.
Sempre sotto il profilo pastorale, Papàs Sepa si adopera alla formazione culturale e spirituale dei giovani della Parrocchia arrivando così alla nascita dell’Oratorio, luogo di incontro e punto di aggregazione dei bambini, dei giovani palazzesi e delle varie Confraternite operanti attivamente nella Parrocchia.
Parallelamente al rinnovamento spirituale nasce il rinnovamento strutturale, iniziando nel febbraio del 2005 col rinnovo dell’impianto fonico ed elettrico e la tinteggiatura della Chiesa. Papàs Sepa riesce ad attirare fiducia e stima dei fedeli, i quali partecipano economicamente, manualmente ed idealmente alla realizzazione delle cappelle delle navate laterali e delle Iconi delle feste despotiche e teomitoriche.
Riguardo alla cura strutturale va menzionata la realizzazione dell’Iconostasi e la decorazione del baldacchino sovrastante l’altare. Grande impegno e sacrificio economico lo inducono ad iniziare i lavori al Santuario della Madonna delle Grazie, mèta di pellegrinaggio anche dei comuni limitrofi, chiuso nel 2002 per carenze strutturali. Non trovando risposta alle sue richieste dall’Eparca e dall’Eparchia stessa, supportato dall’entusiasmo e dalla fede dei fedeli palazzesi verso quel Santo Luogo e dal contributo economico degli stessi, ha acceso un mutuo di circa € 200.000,00 non ricevendo nessun contributo da parte dell’Eparchia visto che i fondi destinati all’edilizia di culto sono stati dirottati al pagamento di un mutuo per la ricostruzione del Seminario di Palermo, oggi adibito a scuola e affittato alla Provincia Regionale di Palermo. E qui nasce un altro interrogativo: “era necessario ricostruire il Seminario vedendo la grave situazione in cui versano le nostre chiese?”.
La notizia fulminante del trasferimento del nostro Parroco fa perdere la fede e la fiducia dei fedeli verso le gerarchie ecclesiali che al posto di far prosperare la vigna del Signore cercano a tutti i costi di potarla.
Con questa lettera vogliamo essere vicini al nostro amato Parroco, capace di essere un buon padre Spirituale nonché un uomo coraggioso e allo stesso tempo umile e innamorato delle tradizioni secolari gelosamente conservate, in questo periodo di sofferenza e di tribolazione per lui e per l’intera comunità ecclesiale palazzese.
Con la speranza che queste parole penetrino profondamente nei Vostri cuori, Vi chiediamo, umilmente e con profonda stima, che il nostro Parroco continui ancora a lavorare nella mistica vigna di Palazzo Adriano che il Signore gli ha affidato, facendola prosperare ancora per molti anni, is pollà éti, ad multos annos.

Palazzo Adriano, 29/07/2010

I laici del Consiglio Pastorale Parrocchiale

Nessun commento:

Posta un commento