12 novembre 2011

13 NOVEMBRE 2011

VIII Domenica di S. Luca

S. Giovanni Crisostomo, arcivescovo di Costantinopoli

Giornata del Ringraziamento


Giovanni nacque ad Antiochia di Siria nel 349. La madre, santa Antusa, rimasta vedova a 20 anni, l’educò mirabilmente. Egli condusse dapprima vita ascetica in casa, mentre approfondiva la sua cultura, poi fu anacoreta per vari anni sulle montagne, ma la malferma salute lo fece tornare ad Antiochia. Sacerdote a 32 anni, fu il braccio destro del vescovo S. Flaviano e si rivelò un oratore formidabile, specialmente, quando Antiochia temette una tremenda repressione imperiale per una ribellione nel 387. In quel tempo aveva detto: “Basta un uomo pieno di zelo per trasformare un popolo”: fu il suo programma.
Scelto inaspettatamente nel 397 come patriarca di Costantinopoli, mise tutto se stesso a servizio del suo popolo e della Chiesa. Semplice, modesto, gioviale, ma forte contro il vizio, il lusso, la sfrenatezza. Egli donava tutto ai poveri, agli ospedali. Non risparmiò le sregolatezze della corte imperiale, attirandosi un’opposizione feroce. Fu calunniato ed esiliato nel 404; richiamato per una sollevazione del popolo che lo amava, fu poi nuovamente mandato in più lontano e duro esilio; morì sfinito, a Comana sul Mar Nero, il 14 settembre 407, mentre lo deportavano in un luogo più aspro. Tardivamente, da un nuovo imperatore la sua salma fu portata a Costantinopoli, accolta in trionfo dal popolo. È stato un gran maestro di spirito e pastore impegnato per la vita morale dei suoi. Come oratore fu salutato “Crisostomo”, vale a dire Bocca d’oro. Gli stenografi raccoglievano la sua parola; i volumi del suo pensiero sono la più vasta produzione dei padri greci. Combatté il male dei suoi contemporanei: la sfiducia in se stessi, lo scoraggiamento, la noia della vita; e infuse ottimismo e serenità cristiani. È il primo dei quattro grandi Dottori orientali. Il Crisostomo è chiamato anche “Dottore dell’Eucaristia” per la vastità e ricchezza della sua dottrina sul sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo. Una “anafora” che porta il suo nome, è la più diffusa fra cattolici di rito bizantino e ortodossi, fra i popoli slavi e fra i russi. È un elemento di unione di grandissima importanza. L’Eucaristia dev’essere sempre fonte di unità e di comunione fra i credenti in Cristo.

TROPARI

Della Domenica: Ton sinànarchon Lògon Patrì ke Pnèvmati, ton ek Parthènu techthènda is sotirìan imon, animnìsomen pistì ke proskinìsomen; òti ivdhòkise sarkì, anelthìn en to stavrò, ke thànaton ipomìne, ke eghìre tus tethneòtas, en ti endhòxo Anastàsi aftù.

Del santo: I tu stomatòs su, kathàper pirsòs, eklàmpsasa chàris, tin ikumènin efòtisen; afilarghirìas to kòsmo thisavrùs enapètheto; to ìpsos imìn tis tapinofrosìnis ipèdhixen; allà sis lòghis pedhèvon, Pàter Ioànni Chrisòstome, prèsveve to Lògo Christò to Theò sothìne tas psichàs imòn.

Della titolare della Parrocchia: En ti ghennìsi tin parthenìan efìlaxas, en ti kimìsi ton kòsmon u katèlipes, Theotòke. Metèstis pros tin zoìn, Mìtir ipàrchusa tis zoìs ke tes presvìes tes ses litrumèni ek thanàtu tas psichàs imòn.

Kontàkion: O katharòtatos naòs tu Sotìros, i politìmitos pastàs ke Parthènos, to ieròn thisàvrisma tis dhòxis tu Thèu, sìmeron isàghete en to ìko Kirìu, tin chàrin sinisàgusa tin en Pnèvmati thìo: in animnùsin àngheli Theù; àfti ipàrchi skinì epurànios.

EPISTOLA (Eb. 7,26-8,2)

Fratelli, tale era il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza mac¬chia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli; egli non ha bisogno ogni giorno, come gli altri sommi sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto questo una volta per tutte, offrendo se stesso. La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti all’umana debolezza, ma la parola del giuramento, posteriore alla legge, costitui-sce il Figlio che è stato reso perfetto in eterno.
Il punto capitale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande che si è assiso alla destra del trono della maestà nei cieli, ministro del santuario e della vera tenda che il Signore, e non un uomo, ha costruito.

VANGELO (Lc. 10,25-37)

In quel tempo un dottore della legge si avvicinò a Gesù per metterlo alla prova e disse: “Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?” Gesù gli disse: “Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?”. Costui rispose: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso”. E Gesù: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai”.
Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: “E chi è il mio prossimo?”. Gesù riprese:
“Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?”. Quegli rispose: “Chi ha avuto compassione di lui!. Gesù gli disse: “Va’ e anche tu fa’ lo stesso”.

9a SETTIMANA DI SAN LUCA

14 – L – S. Filippo apostolo
Atti 8,26-39 Gv. 1,43-51

15 – M – Ss. Guria, Samona e Abibo, martiri e confessori
INIZIA LA QUARESIMA DEL NATALE
1Tes. 1,6-10 Lc. 14,25-35

16 – M – S. Matteo apostolo ed evangelista
1Cor. 4,9-16 Mt. 9,9-13

17 – G – S. Gregorio il taumaturgo, vescovo di Neocesarea
1Tes. 2,9-14a Lc. 16,1-9

18 – V – Ss. Platone e Romano, martiri
1Tes. 2,14-20 Lc. 16,15-18.17,1-4

19 – S – S. Abdia profeta – S. Barlaam martire
50° anniversario di ordinazione sacerdotale del nostro Vescovo Sotìr
2Cor. 8,1-5 Lc. 9,57-62

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